Normalmente gli incisivi superiori si appoggiano sugli incisivi inferiori coprendoli di 3/4 mm come fossero il coperchio di una scatola.
Questa modalità ideale di contatto dei denti anteriori, in assenza di altri problemi, corrisponde generalmente ad un buon incastro dei denti posteriori consentendo un adeguato funzionamento della bocca ed un’estetica bilanciata del viso.
Quando si verifica una inversione della posizione dei denti anteriori ci troviamo di fronte ad un’occlusione “non ideale” che presenta specifiche caratteristiche ricorrenti, che possono implicare problemi di tipo funzionale ed estetico:
- Uno o più incisivi superiori entrano in contatto con gli incisivi inferiori al contrario, ovvero rimangono interni rispetto agli incisivi inferiori (overjet negativo);
- Gli incastri dei denti posteriori possono essere scorretti (rapporti occlusali di “III classe”);
- Il profilo del mento può apparire pronunciato (mandibola in eccesso) e/o la zona ai lati del naso appare arretrata/schiacciata (maxilla in difetto);
- Questo tipo di malocclusione si può associare a forme più o meno marcate di palato stretto;
- Il contatto anomalo dei denti anteriori induce un continuo traumatismo occlusale sui tessuti di sostegno dei denti (parodonto), questo può predisporre all’abbassamento del livello gengivale intorno ai denti in inversione;
- Lo sfregamento dei denti dovuto al contatto inverso predispone ad una maggiore usura dello smalto.
Cosa fare nel caso sia diagnosticato un morso inverso?
Non tutti i morsi inversi sono uguali. Condizioni cliniche simili possono in realtà essere causate da differenti tipologie di alterazioni della crescita dentale e/o scheletrica che implicano diverse scelte terapeutiche e timing correttivi differenti.
Il primo step per valutare cosa fare e quando, consiste nel comprendere le caratteristiche della malocclusione e le cause che l’hanno determinata: per questo motivo è interessante conoscere se esiste familiarità per il problema ed effettuare uno studio approfondito del caso.
I percorsi di cura sono favoriti dalla alleanza terapeutica tra medico e paziente anche in ortodonzia. In un percorso come quello legato alla risoluzione della malocclusione di III classe/morso anteriore, che può essere lungo, la collaborazione del paziente è utile per la riuscita del trattamento e la comprensione dei progressi ottenuti con la cura, al fine di mantenere l’adeguata motivazione.
Per questo gli ortodontisti Face Xp investono molto tempo ed usano diversi strumenti strumenti per trasferire al paziente tutte le informazioni sulla predicibilità del trattamento e sul suo decorso, affinché il paziente sia sempre consapevole, coinvolto e partecipe.
Sono quindi a disposizione dei pazienti e delle loro famiglie alcuni dépliant che spiegano le malocclusioni, il loro evolversi e la loro risoluzione, con dettagli e disegni che l’ortodontista Face Xp illustra e consegna al paziente durante la visita ortodontica.