È naturale desiderare per sé stessi e i propri cari un sorriso bello e sano. Ma come realizzare questo obiettivo? Non sapendo a chi rivolgersi, inizialmente, ci si potrebbe sentire spaesati. Magari ci si è imbattuti in letture sul web o in racconti di persone non esperte che possono risultare fuorvianti: “l’apparecchio causa disagi”, “i trattamenti sono lunghi”, “quando togli l’apparecchio i denti tornano a muoversi”, “dovevi iniziare prima! o “hai iniziato troppo presto!”.
Il primo compito dell’esperto in ortodonzia è quello di mettere il paziente al centro, cercando di comprendere le sue aspettative e le sue esigenze, per poi occuparsi di informare e spiegare e, solo dopo, arrivare a trattare la malocclusione. Il tempo che l’ortodontista dedica al paziente prima del la terapia è considerato a tutti gli effetti un “tempo di cura”, durante il quale viene offerta un’opportunità di interazione, finalizzata a creare un clima di trasparenza, fiducia ed empatia, fondamentale per ogni percorso terapeutico.
Cos’è l’ortodonzia?
Abbiamo parlato di “esperti in ortodonzia”, ma cos’è esattamente l’ortodonzia? L’ortodonzia è la branca specialistica dell’odontoiatria che si rivolge ai pazienti che desiderano migliorare il proprio sorriso, in termini estetici e funzionali. Questa disciplina specialistica dell’odontoiatria previene, intercetta e corregge le irregolarità di sviluppo dentale e facciale. Nello specifico, si occupa del corretto allineamento dei denti, della corretta funzione masticatoria e dell’equilibrio delle strutture scheletriche per esaltare l’armonia del viso.
Prima visita ortodontica: quando andrebbe fatta?
Una visita di controllo ortodontica è consigliata a tutte le età, sia per gli adulti che per i bambini.Secondo le direttive del Ministero della Salute, la prima visita ortodontica nei bambini è indicata a partire dai 3 anni di età, quando si completa la dentizione decidua. Tra i 3 e i 6 anni, in realtà, sono rare le situazioni che richiedono un vero intervento. Pediatri e Pedodontisti, ovvero i dentisti per bambini, sono molto sensibilizzati sui difetti che possono necessitare di un controllo così precoce e, solitamente, in caso di effettiva necessità, sono loro a consigliare una visita ortodontica tempestiva. Nella maggior parte dei casi, per i bambini è adeguato fissare un primo controllo ortodontico specialistico a 6 anni.
Cosa prevede la prima visita dall’ortodontista?
La prima visita ortodontica rappresenta un momento molto importante. Durante il primo incontro l’ortodontista cerca di mettere a proprio agio il paziente, ascolta le sue priorità e risponde a dubbi e curiosità. Solo successivamente il professionista inquadra la situazione clinica con un’analisi accurata dell’intero apparato masticatorio. Infine, rende il paziente partecipe su quanto rilevato con l’esame clinico e gli fornisce delle prime indicazioni su come affrontare le eventuali problematiche.
La prima visita è una fase strategica perché lo specialista comprende e spiega se è necessario procedere con un trattamento ortodontico, avviando gli accertamenti diagnostici, o se attivare, per i pazienti più piccoli, una programma di monitoraggio. Ciascuna problematica va trattata nel momento opportuno, soprattutto nei bambini. La presenza di una malocclusione nei pazienti in crescita non sempre implica un inizio immediato della terapia. Ogni malocclusione ha il suo momento di elezione per essere trattata, per questo motivo, se viene intercettata una malocclusione ma l’ortodontista non ritiene ancora opportuno iniziare la terapia ortodontica, il piccolo paziente sarà sottoposto a visite di controllo ogni 6/12 mesi, nell’attesa del momento più adatto per intraprendere il trattamento ortodontico. Al contrario, ai pazienti che necessitano di cure, viene prescritta una raccolta di dati per studiare il caso e discutere le modalità di trattamento.
Cosa rende efficace un trattamento ortodontico?
L’efficacia di un trattamento ortodontico dipende da una diagnosi accurata. Per farla occorre raccogliere dati clinici e radiografici completi che documentino la situazione del paziente e permettano di studiarla in modo approfondito.
Per questo prima di iniziare una cura ortodontica è necessario eseguire un check-up ortodontico che prevede una prima seduta di raccolta dei dati e una seconda di colloquio. Insieme costituiscono lo studio specialistico ortodontico del caso.
Quali sono i dati necessari per un trattamento “su misura”?
Per progettare un trattamento ortodontico “su misura” sono necessarie:
- le impronte delle arcate dentarie;
- le registrazioni della masticazione;
- le fotografie del viso e delle arcate dentarie;
- alcune radiografie specifiche.
Dopo aver raccolto tutto il materiale diagnostico necessario, inizia un lungo e complesso lavoro di team per studiare il caso ortodontico.
Cosa prevede lo studio del caso ortodontico?
Nello studio del caso ortodontico vengono analizzati tutti i dati raccolti durante il check-up diagnostico. Viene valutata in modo approfondito ogni componente del viso:
- il rapporto tra le basi ossee e dentali,
- le prospettive di crescita del paziente,
- le caratteristiche dei tessuti molli,
- la salute dei denti e delle gengive,
- la funzione masticatoria e respiratoria.
Come in un puzzle, ogni elemento deve trovare la sua adeguata collocazione.
Il colloquio di presentazione dello studio del caso: perché è così importante?
Il colloquio finale è un appuntamento di grande importanza a cui il professionista dedica la massima cura. In questa circostanza, l’ortodontista ha l’opportunità di fornire al paziente, giovane o adulto, tutte le informazioni relative al piano e al percorso di trattamento. Durante la consultazione con il paziente, il professionista espone i problemi ortodontici di partenza, le diverse opzioni terapeutiche e specifica nel dettaglio quali sono gli obiettivi e i limiti delle possibili cure. Inoltre, servendosi di immagini di trattamenti simili eseguiti precedentemente, può illustrare le funzionalità dei dispositivi ortodontici, ovvero degli apparecchi, con i quali sarà possibile raggiungere i risultati desiderati. In fase di colloquio vengono concordati anche gli aspetti economici del trattamento che, a tutela del paziente, vengono confermati in un contratto personalizzato.
Da quanto descritto possiamo comprendere come il colloquio rappresenti un’importante occasione per gettare le basi di un rapporto trasparente tra paziente e ortodontista, in grado di promuovere un clima empatico, collaborativo e di fiducia reciproca. Un appuntamento come il colloquio, considerato spesso formale e burocratico, è in realtà altamente formativo per entrambe le parti: l’ortodontista, con un atteggiamento aperto e neutrale, cerca di trasferire informazioni comprensibili ed efficaci al paziente, il quale può comprendere ed accettare il percorso ortodontico con sicurezza e fiducia. Il pieno allineamento tra terapeuta e paziente determina il successo della terapia, in questo senso, il successo di un trattamento ortodontico è un successo condiviso.